I luoghi da amare in Emilia Romagna sono tantissimi e selezionarne solo alcuni è davvero un’impresa!
I piccoli itinerari della regione che vi propongo qui di seguito hanno tutti un fascino magico e un po’ nostalgico, io li vedo un po’ come luoghi un segreti nei quali ritrovare se stessi!
I borghi
Castelvetro di Modena
Il borgo antico di Castelvetro di Modena è un piccolo gioiello tutto da scoprire. Piazza Roma, che è la piazza centrale, viene detta anche “della dama” per la caratteristica pavimentazione a scacchiera bianca e nera. La dama viene utilizzata per la rievocazione storica della Dama Vivente.
Sulla piazza affacciano la torre dell’orologio e la torre delle prigioni che la rendono molto particolare. Anche gli altri edifici sono notevoli: Palazzo Rinaldi in stile neogotico- medievale, Palazzo Rangoni di origine cinquecentesca, che ospitò Torquato Tasso, e la chiesa parrocchiale risalente ai primi del ‘900.
A testimonianza del grande fermento culturale della zona in periodo rinascimentale troviamo un particolare museo dedicato alla moda dell’epoca. Il Museo Fili D’oro a Palazzo che ospita un mostra permanete di abiti usati durante le rievocazioni storiche. Qui si posso ammirare capi in seta, velluto e raso, i ricami preziosi, i cappelli piumati le antiche acconciature dal grande fascino e suggestione.
Borgo La Scola
Borgo La Scola si trova nel territorio di Grizzana Morandi, non lontano dalla più famosa Rocchetta Mattei. Il borgo risale al 1400-1500 ed è un eccezionale esempio dell’architettura medievale appenninica ad opera dei Maestri Comacini. I Maestri venivano da Milano e da Como, dove erano riuniti in cooperazioni e tenevano una scuola di arte muraria.
Il borgo fortificato è nato come quartiere militare e luogo di resistenza e difesa del centro monastico di Montovolo, di grande importanza economica e commerciale oltre che religiosa. Nell’area di Montovolo, situata vicino al confine con i Longobardi, sono avvenute le leggendarie lotte tra guerrieri Franchi e Longobardi.
Il borgo è caratterizzato da una decina di torri incorporate o adiacenti agli edifici principali, altra particolarità è il maestoso cipresso della Scola che con la sua altezza di 25 m e un’età stimata di oltre 700 anni rappresenta un vero e proprio monumento della natura.
I Castelli
I castelli e le rocche sono tantissimi in Emilia Romagna, dai più famosi ai meno noti. Qui vi voglio parlare di un castello che si trova nelle campagne bolognesi.
Il castello dei Manzoli a Minerbio
La costruzione risale al 1411 attorno a ciò che rimaneva dell’antica torre degli Ariosti. Lo stile ricorda (in piccolo!) quello del cosiddetto Castello delle Donne (Chenonceaux) nella Valle della Loira. Il castello apre i suoi battenti solo per una fiera annuale con rievocazione storica che si svolge in autunno. La fiera ha origini Cinquecentesche.
L’edificio è formato da 4 torri angolari e un ampio parco, è circondato da un fossato e da un’area boschiva. Le corte, la cappella, la loggia, e la sala del trono sono intatte e molto affascinati per l’atmosfera che ancora emanano. Nelle sale sono presenti camini in pietra e tele e affreschi originali che rendono la visita indimenticabile.
Chiese
La presenza di abbazie, monasteri e pievi caratterizza le campagne e le zone appenniniche della nostra regione. Qui di seguito però vi voglio parlare di un luogo molto particolare.
Basilica di San Francesco a Ravenna
La basilica è di origine medievale ed è famosa per le sue torri campanarie, i mosaici e gli affreschi, ma io voglio portarvi nella cripta che è completamente immersa nell’acqua!
La cripta è sommersa perchè si trova sotto il livello del mare e al suo interno confluisce l’acqua piovana. Sul fondo della cripta al di sotto dell’acqua si vedono i mosaici e le tombe. Nell’acqua trasparentissima, come quella di una piscina, nuotano pesci rossi e papere e i turisti gettano monetine a cui affidano i loro desideri. Un luogo davvero incantevole!
Giardini
Giardino storico di Villa Sorra (Mo)
Il giardino è diviso in due in base agli stili paesaggistici che lo caratterizzano: il giardino settecentesco e il giardino romantico.
L’area del primo giardino, perimetrata all’uso antico da fossati d’acqua, è suddivisa in otto stanze verdi delimitate da alte siepi. Dalla villa parte un lungo viale prospettico. Nel primo crocevia si apre una ampia piazza contornata da siepi a forma di nicchie e cupole, una sorta di salotto en plein air. Al centro del secondo crocevia è collocata una peschiera di forma ovale, ornata, durante la bella stagione, da vasi in terracotta contenenti preziose piante di agrumi. Il viale centrale, di poco superata la peschiera, si prolunga in un canale d’acqua che conduce al punto conclusivo del giardino, organizzato a montagnola-belvedere. Ad esso si accede via acqua mediante un approdo centrale, a scalinata, sovrastata dalla statua di Diana “divina abitatrice de’ boschi”.
La costruzione del secondo giardino, quello romantico, iniziò nel 1827. Vi troviamo un lago dalla forma irregolare e sorprendenti giochi e scherzi con spruzzi d’acqua. Nel tempo vengono aggiunti altri dettagli: resti di terme sulle sponde del lago, il finto “abbandonato scalo” e la terrazza. Troviamo, poi, le false rovine romane le grotte e tornando al primo giardino l’aranciera in stile neogotico. Altre costruzioni nel giardino Ottocentesco sono l‘isola dei cani, la capanna peschereccia con la barca ormeggiata e la capanna del cacciatore.
Giardino di Palazzo Fantini (Tredozio)
Il giardino di Palazzo Fantini è segretissimo, la costruzione settecentesca lo cela alla vista dall’esterno. Il giardino all’italiana, che fu progettato nell’800, è soprelevato rispetto al palazzo ed è composto da terrazzamenti. All’interno ritroviamo i temi classici dell’epoca: i vialetti segreti, la fontana con le ninfee, le geometrie precise delle siepi, i bossi topiari, le aiuole di rose antiche dalie, begonie e iris.
Più in alto si raggiunge il parco di alberi secolari con cedri del Libano, lecci, ippocastani acacie, tigli, querce e sottostanti prati con fiori spontanei: margherite, viole, primule e ciclamini. Questa parte va misteriosamente a perdersi nel giardino roccioso con scalinate e muri secondo uno stile ottocentesco e romantico.
Giardino delle Erbe di Casola Valsenio
Il giardino è nato con l’obiettivo di conservare e coltivare piante di interesse officinale ed aromatico. annovera circa 480 specie di piante officinali utilizzate in cucina, nella medicina e nella cosmesi fin dal basso Medioevo quando venivano lavorate nelle officine dei conventi.
Natura
Il Sentiero degli Gnomi a Bagno di Romagna
Perfetto per una passeggiata nella natura e nella fantasia con i bambini! Il sentiero inizia dai giardini pubblici di Bagno di Romagna e sale inoltrandosi nel folto della vegetazione costeggiando il torrente Armina. Il sentiero è largo e agevole, scandito da ponticelli, cartelli con disegni, sculture di pietra, sagome di animali e casette di legno. Giunti ad una fonte, si prosegue sulla sinistra ancora in leggera salita e poi, seguendo le indicazioni, si svolta a destra fino alla “Radura degli gnomi” dove si può sostare su panchine di legno. Il luogo prefetto per una bella merenda all’aria aperta!
La grotta urlante di Premilcuore
La cascata si trova al di sotto di un vecchio ponte in pietra in località Giumella, in quel punto il fiume Rabbi viene inghiottito in una voragine. La grotta sottostante ospita due piscine naturali profonde. Successivamente la grotta si apre in un laghetto dalle acque limpide.
Il faro dell’Isola dell’Amore di Goro
Il faro si trova nel Parco del Delta del Po, l’Isola dell’Amore è raggiungibile solo in barca con una breve navigazione nell’Oasi del Bacucco. La spiaggia dell’isola è incontaminata, bellissima, selvaggia e profuma di salmastro. Il faro attuale ha recentemente sostituito la Lanterna Vecchia.
I vigneti
I vigneti sono presenti un po’ in tutta le regione e certi scorci panoramici sono veramente spettacolari. Io vi consiglio di visitare quelli del Borgo Condè (Fo), un colpo d’occhio assolutamente unico!
Musei
Fra i piccoli musei non posso non nominare il Museo della Tappezzeria di Bologna, presso Villa Spada e i suggestivi Musei della Bambola e del Soldatino.
Le raccolte del Museo della Tappezzeria includono tessuti, accessori, passamanerie e strumenti di lavorazione utilizzati attraverso i secoli nell’ambito della tappezzeria, a cui si sono aggiunti anche manufatti e una biblioteca altamente specializzata nello studio dei tessuti e nell’arte dell’arredamento. Particolarmente pregiati, all’interno del museo, sono i tessuti copti (egizi) risalenti al IV e XII secolo e i tessuti orientali, tra cui giapponesi, persiani e caucasici. In alcune sale sono conservate anche attrezzature per la produzione di tessuti come un telaio per damaschi del XVIII secolo.
Il Museo della Bambola (Via Riva Reno) ospita 500 esemplari di preziose bambole realizzate in legno, cera, cartapesta, porcellana, biscuit, tessuto, feltro, celluloide, vinile e materiali plastici. Ad esse sono affiancati splendidi esemplari di modelli di mobili in miniatura databili tra la seconda metà del XVIII e il XIX secolo, numerosissimi accessori per bambole e per il gioco al femminile: servizi da tavola in miniatura di porcellana, terracotta, vetro, metallo, argento, pentole di rame, alluminio, cucine, per lo più di produzione tedesca e francese. Le bambole accompagnano il visitatore nel Museo attraverso un percorso storico a ritroso nel tempo, partendo da pupe contemporanee nate dalla collaborazione tra artisti, design, aziende di settore, indietro attraverso il XX e il XIX secolo con le bambole Italiane Lenci, alcuni esemplari extraeuropei, bambolotti e bebè tedeschi e francesi, concludendosi con alcuni rari esemplari del XVII secolo.
Il Museo Storico del Soldatino si Trova presso Villa Mazzacorati. Il museo ospita 50.000 pezzi comprendenti anche ricostruzioni fedeli di personaggi storici ( ad esmpio il Faraone Akenaton). 12000 dei soldatini custoditi nel museo risalgono al 1800 o prima, sono costruiti in stagno, piombo o latta a seconda dei periodi. L’esposizione comprende anche soldatini in cartoncino dipinto appartenuti a Giacomo Leopardi.
All’interno di Villa Mazzacorati è racchiuso anche uno spettacolare piccolo teatro settecentesco (che è però aperto raramente).
Immagini via web
(In copertina: La via degli Abati – Bobbio)
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