Cominciamo il nostro viaggio nella cucina Emiliano-Romagnola, in una stagione davvero speciale per l’ arte culinaria: l’autunno!
Delizie di novembre nel parmense
Parma ancora oggi porta le tracce di Maria Luigi d’Austria, moglie di Napoleone, è la capitale europea del gusto, sede della European Food Authority. E’ soprattutto nota per condividere con la sua vicina, Reggio Emilia, la produzione del re dei formaggi, il parmigiano reggiano, appunto.
Un formaggio che si può abbinare a qualsiasi piatto, centro di ghiotti taglieri di salumi, è il prodotto di una semplice stagionatura del latte crudo fino a 24 mesi.
L’ultima moda sono i tortellini conditi con crema di parmigiano, ma gustatelo anche spruzzato con aceto balsamico di Modena, accompagnato da fichi e noci o dalle ottime marmellate e cotognate della regione.
Chi ama la cucina di montagna non può perdere i porcini di Borgotaro.
Il sottobosco della Val di Taro, oltre ad essere molto bello dal punto di vista paesaggistico, è costellato da ottimi e pregiati funghi, tra cui 4 specie di porcini. Molto profumati, sono la base di zuppe, insalate, risotti, scaloppine, crostoni di polenta.
Week end gastronomico
Se volete addentrarvi nelle viscere del piacere culinario del Parmense visitate il museo del parmigiano reggiano crudo di Soragna, all’ombra della famosa rocca Meli Lupi, il museo di Felino che ospita nelle sue cantine il celebre salame di cui porta il nome e il museo del prosciutto a Langhirano nell’ex Foro Boario.
Non dimenticate un altro particolare e quasi unico museo, quello del pomodoro, alla corte di Giarola vicino a Montecchio.
Menù di Novembre con i prodotti della zona
Antipasto con salumi misti e parmigiano accompagnati dal tipico gnocco fritto
Risotto ai funghi di Borgotaro
Maccheroni al pettine con ragù di funghi e prosciutto di Langhirano
Scaloppine di maiale con funghi di Borgotaro
Spongata (dolce dalle tradizioni antichissime, ripieno di marmellata di mele e pere, frutta candita, pinoli e mandorle)
Il modenese
Spostandoci un po’ più a sud, verso Modena, troviamo un unicum della cucina italiana nel mondo: l’aceto balsamico, condimento che si sposa praticamente con ogni piatto sia dolce che salato.
Anche qui, nella cucina, i salumi dominano. I taglieri con salumi e formaggi vengono accompagnati dalle tigelle montanare e in certe zone ristrette dai borlenghi.
Menù di Novembre con i prodotti della zona
Tagliere di salumi e formaggi con tigelle
Tortelloni di Soliera al balsamico
Maccheroni al pettine tipici di Carpi
Torta di tagliatelle
Bologna, la grassa
La grande tradizione culinaria del capoluogo non si discute e i prodotti che potete utilizzare per i vostri manicaretti sono molteplici.
Ecco di seguito qualche gustosa proposta di menù:
Antipasto
Tagliere di salumi e di formaggi, fra cui non devono mancare le caciotte della zona
Primo
Tagliatelle al tartufo bianco di Savigno (a Savigno ogni anno si celebra la sagra del tartufo, molto rinomata)
Secondi
Polenta condita con ragù bolognese e funghi o fritta con squaquerone
Costine di maiale con polenta e funghi
Dolci
Torta di castagne o marroni di Castel del Rio arrosto o lessati (Castel del Rio si trova sulla montagna bolognese ed è uno dei borghi antichi dove in passato la castagna rappresentava la base dell’alimentazione)
Zuccherini tradizionali della montagna bolognese
Zuppa inglese
Torta di riso (o “degli addobbi” come era più conosciuta un tempo!)
Savor (dolce realizzato a partire dalla “saba” con frutta di stagione)
Ferrara tra pianura, fiume Po e mare
La zucca è un elemento povero che però è alla base di tantissime ricette sia dolci che salate!
Menù di Novembre con i prodotti della zona
Tortelli di zucca (che contendono a Mantova la ricetta originale, ma comunque ottimi con o senza amaretti nel ripieno!)
Salama da sugo con puré
Anguilla alla ferraese
Torta sbrisolona
Torta tenerina
La tavola ferrarese tipica non può definirsi tale senza una scelta dei suoi molteplici e ottimi tipi di pane!
La Romagna fra la terra e il mare
Quando si parla di Romagna è d’obbligo fare un nome su tutti ed è quello di un signore la cui figura è legata al suo celebre manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Parlo naturalmente di Pellegrino Artusi, romagnolo di Forlimpopoli che ha lasciato una traccia indelebile nella storia della nostra cucina.
Menù di Novembre con i prodotti della zona
Cappelletti in brodo
Passatelli al sugo di pesce
Coniglio alla cacciatora alla romagnola
Bracciatello (biscotto col buco)
Bustreng (torta dalla ricetta quasi misteriosa composta da 32 ingredienti, di cui solo 20 conosciuti)
Fave dei morti (biscotti aromatizzati all’anice)
Castagnaccio (dolce a base di farina di castagne)
Migliaccio di Romagna (che viene prodotto in famiglia durante il periodo della macellazione dei suini ad uso familiare, uno degli ingredienti principali è infatti il sangue di maiale, che va aggiunto a latte, saba oppure miele, pangrattato, burro, spezie, cioccolata, canditi misti, fichi secchi e mandorle. La ricetta del Migliaccio si trova nel libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi dove l’autore descrive anche il contesto in cui il migliaccio viene tradizionalmente prodotto.
Immagini via Pinterest
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